LA PORTI UN BACIONE A FIRENZE


Cosa ci insegna il calcio degli ultimi anni? Che il risultato e i soldi sono l'unica cosa importante.
Che cosa ci ci ha invece lasciato Edmundo? Un qualche omicidio colposo e una scelta di vita definitiva: nulla vale di più del carnevale di Rio.


Edmundo Alves de Souza Neto detto semplicemente O'Animal nasce in Brasile il 2 aprile del 1971 e, dal 1990 al 2008, la sua professione principale è stata dare calci ad un pallone. Seconda punta talentuosa anche se non particolarmente prolifica, calca i campi di Brasile, Italia e Giappone. Il ragazzo ha un carattere difficile, impulsivo ed irrispettoso che spesso porta all'esasperazione dei compagni ma anche, soprattutto, degli avversari. In un incontro di Copa Libertadores del 1995 il numero 11 del Velez Sarsfield (squadra argentina che lanciò in orbita Carlos Bianchi) decide che ne ha abbastanza e lo mette al suo posto. Inevitabilmente, scoppia una di quelle tipiche risse sudamericane in cui, alla fine, nessuno si ricorda più chi sono gli amici e i nemici e picchia tutti fino all'arrivo, anch'esso inevitabile, della Policia.


Sempre nello stesso anno, il 1995, Edmundo provoca un incidente stradale a Rio de Janeiro nel quale perdono la vita 3 persone ed altre 3 rimangono ferite. Per questo motivo viene condannato a scontare 4 anni e mezzo di carcere che, grazie ad avvocati cavillosi e a una giustizia che ovunque fa il suo corso velocemente, deve ancora cominciare a scontare. Ogni tanto viene incarcerato per due/tre giorni, ma è una gag da guasconi che i giudici brasiliani fanno per tenere alto il morale del paese. Se pensate che vi stia coglionando, siete fuori strada. E' tutto incredibilmente vero. Come è incredibile, o almeno per me lo è, che nei mondiali di Francia '98 fosse la prima scelta in avanti dopo Ronaldo (non quel mezzo gay ingellato, il Ronaldo VERO!) e Bebeto e che, se non avessero obbligato il Fenomeno a giocare la finale per forza di sponsor, il titolare sarebbe stato stato proprio O'Animal. Robb di matt!



A gennaio del 1998 Edmundo era passato dal Vasco da Gama alla Fiorentina con il compito di dividersi le responsabilità dell'attacco gigliato con "Il re Leone" Batistuta. Definito da più parti come "il grande colpo messo a segno da Cecchi Gori (allora non ancora in quota Marini)" fece il suo numero più riuscito nel febbraio dell'anno successivo. Il campionato 1998-1999 è un campionato strano e la Fiorentina, grazie alla sagacia ('omma) di Giovanni Trapattoni al timone e alle raffiche di goals di Gabriel Batistuta, è una delle più serie pretendenti al titolo. Scavalla in testa, e quasi in scioltezza, il girone d'andata e si presenta, sempre guardando tutti dall'alto in basso, al primo big match del girone di ritorno contro l'inguardabile Milan di Alberto Zaccheroni pronto a metterlo definitivamente fuori dai giochi. E' il 7 febbraio del 1999 e un "Franchi", stipato inognidove, assiste impietrito non tanto allo 0-0 del match ma alla tragedia che si porta appresso: strappo ai flessori per Batigol e almeno un mese di stop. 


L'8 febbraio, giustamente, Edmundo si reca all'aeroporto di Firenze e, infischiandosene bellamente dei compagni, della società, dei tifosi e di un paio di altre cosine, prende l'aereo per andare a Rio de Janeiro per festeggiare l'unica festa comandata del suo personale AnimalCalendario: il Carnevale. Ma, e in questi casi c'è sempre un ma, chi ha seguito attentamente il video riportato sopra avrà sentito chiaramente che nel suo contratto esisteva la clausola per abbandonare il posto di lavoro per un mese ed andare a fare festa in Brasile. Robb di matt versione 2.0
La Fiorentina si trova quindi ad inseguire lo scudetto schierando di punta per un mese e mezzo Luis Oliveira (già cinquantenne all'epoca) e, a mia memoria, una ambulante ciccione che vendeva panini fuori dallo stadio. I gigliati raccimolano così la miseria di 9 punti in 7 giornate, chiamandosi così fuori dalla lotta-scudetto che vedrà un testa a testa fino all'ultima giornata tra il Milan e la Lazio, con i romani che riusciranno nella non facile impresa di perdere il titolo all'ultimo respiro. Nel frattempo Edmundo fa festa a bestia in quel di Rio, sparando al firmamento con una pistola rubata e trascorrendo infinite nottate tra samba e culi illegali in questa parte del mondo. Questa sì che è classe...



La carriera a Firenze del nostro O'Animal finisce quell'anno con il ritorno al Vasco da Gama, ma Edmundo ha già nostalgia dell'Italia e torna a fare una puntatina giusto per dare l'ultima spallata al Napoli 2000-2001 (quello di Zeman e di Mondonico con Corbelli presidente (mi vien da ridere solo a pensarci)) e permettere la retrocessione dei partenopei in serie cadetta.



O'Animal torna in Brasile al Cruzeiro, poi emigra un paio d'anni in Giappone e, carico di yen, ritorna in Brasile. E' il 2003 e, nell'arco di un lustro, indossa le maglie di Vasco da Gama, Fluminense, Nova Iguaçu, Figueirense, Palmeiras e di nuovo Vasco da Gama. Proprio con la squadra che prende il nome del grande marinaretto ed esploratore portoghese, Edmundo dà l'addio al calcio sull'onda emotiva di un rigore fallito durante la Coppa del Brasile 2008 che costa l'eliminazione ai suoi.
Attualmente, quando non è in prigione o a festeggiare carnevali, ricopre il ruolo di commentatore televisivo in un'emittente brasiliana di secondo piano.



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