Il titolo del post corrisponde al telegramma che Tommaso Omobono Tenni era solito mandare a casa
al termine di ogni vittoria. Poche parole che ben descrivevano il
motociclista nato a Sondrio ma trevigiano di adozione, un uomo schivo
e riservato, ma dannatamente veloce e furioso in pista, tant'è che
venne ribattezzato THE BLACK DEVIL.
Con
la Moto Guzzi vinse caterve di gare e fu due volte Campione Europeo.
Ciò che gli conferì maggior gloria fu però vincere il più famoso
Gran Premio del suo tempo, ovvero quello dell'Isola di Man, primo
non inglese a riuscire nell'impresa, dando -per dirla con mio padre-
"mezza giornata" al secondo.
Disgraziatamente morì in
moto, a Berna, durante le prove ufficiali della corsa stessa.
Come
si ricollega questo motociclista agli 11IS?
Per
due motivi.
Il
primo è che Omobono Tenni potrebbe tranquillamente essere ricordato
come uno dei più grandi motocilcisti italiani di tutti i tempi,
quando invece è un ILLUSTRE SCONOSCIUTO, propriamente detto, noto solo
agli addetti ai lavori e alle popolazioni della Marca.
Il
secondo è che lo stadio di Treviso è intitolato proprio a lui, ed
io, sentendolo sempre chiamare così:"OMOBONOTENNI", nella
mia infinita ignoranza ho sempre creduto che -per esclusione- TENNI
fosse il cognome e OMOBONO il nome, e ho sempre pensato che i
genitori avessero avuto una bella fantasia.
Invece no, invece mi
sbagliavo, il nome di battesimo era Tommaso ed il cognome OMOBONO TENNI, un altro bel nome che riempie la bocca come piace a noi.
Insomma, un
campo di calcio (tra l'altro coinvolto nella porcheria del decreto AD
SQUADRAM, voluto dai capestri leghisti), dedicato ad un uomo di motori.
Curioso, no?
"Mi
ritirerò solo quando avrò trovato uno più veloce di me".
(cit. Tommaso Omobono Tenni)
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