Da un'idea di:
Santu, al secolo Matteo Santunione.
Zeman, al secolo Simone Ferrari.
Potremmo parlare di noi o del neonato blog, presentarlo insieme, o farlo presentare da un contoterzista. Non faremo nulla di tutto questo. Ci faremo conoscere tramite i nostri scritti, i nostri racconti, ognuno di questi con un proprio stile ed una propria impronta (a seconda dello scrivente).
Parleremo di calcio, cercando di viverlo (e perché no? farvelo vivere) da una prospettiva più romantica, più da negozio-nostalgia, e provando a riscoprirlo nelle sue sfaccettature meno note, meno televisive, meno user-friendly.
Un immenso grazie ad Emanuel Gavioli (Noto Scrittore Emiliano) per la realizzazione del blog.
Un ringraziamento personale va anche a Nicolò Gianelli e Francesco Cremonini.
Di seguito vi lasciamo con chi, forse meglio di tanti altri, è riuscito a racchiudere in poche righe i nostri sentimenti, quelli di figli privilegiati di un paese matto, ma temibile se difende una palla, che si innamorano ancora dei calciatori -esattamente come succedeva quando si era bambini e si collezionavano le figurine Panini- nonostante siano più giovani di noi, non abbiano nulla da insegnarci e tra dieci anni avranno una pancia che nemmeno il peggior ragionier Fantozzi.
Un PiEsse importante.
Qui non abbiamo giudizio, non tolleriamo nessuno, non ci interessano razze, tendenze sessuali, difetti fisici, mancanze tecniche. Se possiamo parlare male di qualcuno, lo faremo, statene certi.
- E dire che sarebbe un gioco, - si lamentò poi.
- Ecco dove ti sbagli, - si rattristò Arp: - È guerra. È politica. Battaglia navale. Intrigo. Piantiamola con questa retorica del gioco: diventa tale quando si perde.
Quando si vince: petto in fuori, proclami, telegrammi del presidente della repubblica, croci di cavaliere.
Se si va sotto, tutti a strillare: ma è solo sport, cosa pretendevate, affratelliamoci.
Beh, il gioco è altro: i ministri giocano, i re dei re, che non si feriscono tra loro.
Qui siete tra il Caporetto e il Piave.
E scegliere non è facile.
Quando si vince: petto in fuori, proclami, telegrammi del presidente della repubblica, croci di cavaliere.
Se si va sotto, tutti a strillare: ma è solo sport, cosa pretendevate, affratelliamoci.
Beh, il gioco è altro: i ministri giocano, i re dei re, che non si feriscono tra loro.
Qui siete tra il Caporetto e il Piave.
E scegliere non è facile.
(Azzurro Tenebra - Giovanni Arpino 1977)
